Buongiorno a tutti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto tra i membri del progetto FUSS dell'Intendenza Scolastica Italiana ed il nostro partner tecnologico Truelite a seguito del quale si è concordato di basare il FUSS-client su Debian GNU/Linux "Jessie" e non più su Ubuntu.
Innanzitutto non condividiamo le policy IP (intellectual property) di Canonical che rendono difficoltosa la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu, in contrasto con i valori e le libertà che contraddistinguono il software libero e la sua comunità.
Di seguito alcuni articoli dal blog di Matthew Garrett (https://en.wiki pedia.org/wiki/Matthew_Garrett) che chiariscono bene la questione: https://mjg59.dreamwidth.org/37113.html http://mjg59.dreamwidth.org/38467.html http://mjg59.dreamwidth.org/39913.html https://mjg59.dreamwidth.org/45939.html
Altri articoli sull'argomento: https://sfconservancy.org/news/2015/jul/15/ubuntu-ip-policy/ http://joeyh.name/blog/entry/trademark_nonsense/
Completamente differente l'approccio di Debian che dà invece supporto alle distribuzioni derivate con un apposito team che fornisce assistenza: https://wiki.debian.org/DerivativesFrontDesk https://wiki.debian.org/Derivatives
Dalle linee guida https://wiki.debian.org/Derivatives/Guidelines vanno segnalati questi passi importanti:
We encourage derivative distributions to use Debian infrastructure and the software that powers Debian infrastructure where possible.
e
For those derivatives that re-use Debian binary packages, add some source packages and modify some source packages, where possible we encourage them to use standard Debian mirrors and add a second repository containing only the source and binary packages that have been added or modified.
Ringrazio Elena Grandi di Truelite per aver fornito i link sopra citati.
Indubbio il vantaggio di basare FUSS-client e FUSS-server sulla stessa versione di Debian GNU/Linux.
Concludo aggiungendo che si è inoltre deciso di usare XFCE (https://en. wikipedia.org/wiki/Xfce) quale desktop environment predefinito in FUSS- client.
Saluti,
Buongiorno Paolo,
comprendo le circostanze che hanno portato a questa decisione. Nonostante questo rimango perplesso principalmente perchè ricordo che, durante le sue conferenze, Andrea Bonani aveva affermato che nel 2005 fu installato Debian anche sui client ma alla fine si optò per Ubuntu poichè molto meno "difficile" da utilizzare per gli utenti. A sostegno di questa scelta aggiungerei che l'installer di Ubuntu è decisamente più user-friendly di quello di Debian che soprattutto "fa molte più domande" e anche "più complesse" (ad esempio il partizionamento del disco o l'installazione del bootloader, azioni effettuate automaticamente dall'installer di Ubuntu richiedono invece l'intervento manuale in Debian). Nutro perplessità anche riguardo al cambio dell'interfaccia grafica. XFCE gioverà sicuramente nella compatibilità con i computer "vecchi" in dotazione a molte scuole ma d'altra parte si spinge gli utenti ad un altro cambio (e sto pensando da Windows a Debian poi a Ubuntu Unity ed ora XFCE) che potrebbe spiazzare molti degli utenti di FUSS.
Sperando che le mie opinioni possano essere d'aiuto, Invio i miei più cordiali saluti. Marco Marinello
Il giorno 11 gennaio 2017 03:29, Paolo Dongilli dongilli@fuss.bz.it ha scritto:
Buongiorno a tutti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto tra i membri del progetto FUSS dell'Intendenza Scolastica Italiana ed il nostro partner tecnologico Truelite a seguito del quale si è concordato di basare il FUSS-client su Debian GNU/Linux "Jessie" e non più su Ubuntu.
Innanzitutto non condividiamo le policy IP (intellectual property) di Canonical che rendono difficoltosa la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu, in contrasto con i valori e le libertà che contraddistinguono il software libero e la sua comunità.
Di seguito alcuni articoli dal blog di Matthew Garrett (https://en.wiki pedia.org/wiki/Matthew_Garrett) che chiariscono bene la questione: https://mjg59.dreamwidth.org/37113.html http://mjg59.dreamwidth.org/38467.html http://mjg59.dreamwidth.org/39913.html https://mjg59.dreamwidth.org/45939.html
Altri articoli sull'argomento: https://sfconservancy.org/news/2015/jul/15/ubuntu-ip-policy/ http://joeyh.name/blog/entry/trademark_nonsense/
Completamente differente l'approccio di Debian che dà invece supporto alle distribuzioni derivate con un apposito team che fornisce assistenza: https://wiki.debian.org/DerivativesFrontDesk https://wiki.debian.org/Derivatives
Dalle linee guida https://wiki.debian.org/Derivatives/Guidelines vanno segnalati questi passi importanti:
We encourage derivative distributions to use Debian infrastructure and the software that powers Debian infrastructure where possible.
e
For those derivatives that re-use Debian binary packages, add some source packages and modify some source packages, where possible we encourage them to use standard Debian mirrors and add a second repository containing only the source and binary packages that have been added or modified.
Ringrazio Elena Grandi di Truelite per aver fornito i link sopra citati.
Indubbio il vantaggio di basare FUSS-client e FUSS-server sulla stessa versione di Debian GNU/Linux.
Concludo aggiungendo che si è inoltre deciso di usare XFCE (https://en. wikipedia.org/wiki/Xfce) quale desktop environment predefinito in FUSS- client.
Saluti,
-- Paolo Dongilli
FUSS - Free Upgrade South Tyrol's Schools - http://fuss.bz.it Sostenibilità digitale a scuola Digitale Nachhaltigkeit in der Schule Sostignibilité digitala a scora Digital Sustainability at School
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Buongiorno a tutti, personalmente condivido la scelta di tornare a un clinet Debian. Della questione se ne era già parlato nel 2012 in occasione dell'ultima distro FUSS per temporaneamente accantonare la decisione.
Come ha ricordato Marco, nel 2006 la scelta di passare a client Ubuntu era stata dettata da oggettivi problemi di confidenza con l'utente finale nellàusare Debian molte meno userfriendly rispetto Ubuntu. Ora tali problemi non ci sono oggettivamente piu.
Anche la scelta di cambiare ambiente Desktop è necessaria se si desidera continuare ad utilizzare anche macchine piu obsolete.
Per l'utente finale sarà piuttosto molto importante spiegare con chiarezza il motivo del cambiamento dell'ambiente desktop. Questa è l'unica cosa che per la maggior parte degli utenti farà la differenza con la precedente distribuzione e sul quale potranno sorgere eventuali lamentele. A parte il fatto che per molti utenti sarà forse piu familiare da usare.
E poi, al di la di tutte le considerazioni, continuare a utilizzare una distribuzione derivata da Ubuntu non era proprio piu possibile farlo. Per scelta della Canonical, non del progetto FUSS.
ciao a tutti Andrea Bonani
Il 2017-01-11 14:27 Marco Marinello ha scritto:
Buongiorno Paolo,
comprendo le circostanze che hanno portato a questa decisione. Nonostante questo rimango perplesso principalmente perchè ricordo che, durante le sue conferenze, Andrea Bonani aveva affermato che nel 2005 fu installato Debian anche sui client ma alla fine si optò per Ubuntu poichè molto meno "difficile" da utilizzare per gli utenti. A sostegno di questa scelta aggiungerei che l'installer di Ubuntu è decisamente più user-friendly di quello di Debian che soprattutto "fa molte più domande" e anche "più complesse" (ad esempio il partizionamento del disco o l'installazione del bootloader, azioni effettuate automaticamente dall'installer di Ubuntu richiedono invece l'intervento manuale in Debian). Nutro perplessità anche riguardo al cambio dell'interfaccia grafica. XFCE gioverà sicuramente nella compatibilità con i computer "vecchi" in dotazione a molte scuole ma d'altra parte si spinge gli utenti ad un altro cambio (e sto pensando da Windows a Debian poi a Ubuntu Unity ed ora XFCE) che potrebbe spiazzare molti degli utenti di FUSS.
Sperando che le mie opinioni possano essere d'aiuto, Invio i miei più cordiali saluti. Marco Marinello
Il giorno 11 gennaio 2017 03:29, Paolo Dongilli dongilli@fuss.bz.it ha scritto:
Buongiorno a tutti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto tra i membri del progetto FUSS dell'Intendenza Scolastica Italiana ed il nostro partner tecnologico Truelite a seguito del quale si è concordato di basare il FUSS-client su Debian GNU/Linux "Jessie" e non più su Ubuntu.
Innanzitutto non condividiamo le policy IP (intellectual property) di Canonical che rendono difficoltosa la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu, in contrasto con i valori e le libertà che contraddistinguono il software libero e la sua comunità.
Di seguito alcuni articoli dal blog di Matthew Garrett (https://en.wiki pedia.org/wiki/Matthew_Garrett [1]) che chiariscono bene la questione: https://mjg59.dreamwidth.org/37113.html [2] http://mjg59.dreamwidth.org/38467.html [3] http://mjg59.dreamwidth.org/39913.html [4] https://mjg59.dreamwidth.org/45939.html [5]
Altri articoli sull'argomento: https://sfconservancy.org/news/2015/jul/15/ubuntu-ip-policy/ [6] http://joeyh.name/blog/entry/trademark_nonsense/ [7]
Completamente differente l'approccio di Debian che dà invece supporto alle distribuzioni derivate con un apposito team che fornisce assistenza: https://wiki.debian.org/DerivativesFrontDesk [8] https://wiki.debian.org/Derivatives [9]
Dalle linee guida https://wiki.debian.org/Derivatives/Guidelines [10] vanno segnalati questi passi importanti:
We encourage derivative distributions to use Debian infrastructure and the software that powers Debian infrastructure where possible.
e
For those derivatives that re-use Debian binary packages, add some source packages and modify some source packages, where possible we encourage them to use standard Debian mirrors and add a second repository containing only the source and binary packages that have been added or modified.
Ringrazio Elena Grandi di Truelite per aver fornito i link sopra citati.
Indubbio il vantaggio di basare FUSS-client e FUSS-server sulla stessa versione di Debian GNU/Linux.
Concludo aggiungendo che si è inoltre deciso di usare XFCE (https://en. wikipedia.org/wiki/Xfce [11]) quale desktop environment predefinito in FUSS- client.
Saluti,
-- Paolo Dongilli
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On mer, 2017-01-11 at 14:27 +0100, Marco Marinello wrote:
Buongiorno Paolo,
comprendo le circostanze che hanno portato a questa decisione. Nonostante questo rimango perplesso principalmente perchè ricordo che, durante le sue conferenze, Andrea Bonani aveva affermato che nel 2005 fu installato Debian anche sui client ma alla fine si optò per Ubuntu poichè molto meno "difficile" da utilizzare per gli utenti. A sostegno di questa scelta aggiungerei che l'installer di Ubuntu è decisamente più user-friendly di quello di Debian che soprattutto "fa molte più domande" e anche "più complesse" (ad esempio il partizionamento del disco o l'installazione del bootloader, azioni effettuate automaticamente dall'installer di Ubuntu richiedono invece l'intervento manuale in Debian). Nutro perplessità anche riguardo al cambio dell'interfaccia grafica. XFCE gioverà sicuramente nella compatibilità con i computer "vecchi" in dotazione a molte scuole ma d'altra parte si spinge gli utenti ad un altro cambio (e sto pensando da Windows a Debian poi a Ubuntu Unity ed ora XFCE) che potrebbe spiazzare molti degli utenti di FUSS.
Sperando che le mie opinioni possano essere d'aiuto, Invio i miei più cordiali saluti. Marco Marinello
Ciao Marco,
grazie per il tuo feed-back.
Se comprendi le circostanze che hanno portato a questa decisione, comprendi parimenti che per fare una derivata di Ubuntu (FUSS-Client) non abbiamo le risorse ed il tempo per togliere tutti i riferimenti al marchio Ubuntu e ricompilare tutti i pacchetti per soddisfare le IP Policy di Canonical.
Detto questo la scelta di Debian è obbligata e ci libera da vincoli estranei alla filosofia del software libero che invece Ubuntu ci avrebbe imposto.
L'installazione di Debian nelle aule viene fatta non da utenti finali ma da tecnici e con questa release di FUSS sarà tra l'altro automatizzata usando PXE-boot e preseeding.
Riguardo all'interfaccia grafica, dove sta scritto che Unity incontra il favore di tutti gli utenti? La maggior parte degli utenti quando rientra a casa ne usa una ancora diversa prodotta a Redmond che guarda caso è più simile ad XFCE (nonché LXDE, Cinnamon, Mate, ...) che a Unity. Per non dire che gli sviluppatori di Unity hanno dovuto cedere alle richieste pressanti degli utenti che hanno chiesto a gran voce di poter spostare il pannello verticale che prima della 16.04 era fisso ma ora può essere posto in basso orizzontalmente come la maggior parte dei desktop environment.
Gli utenti alla fine della fiera vogliono lavorare al PC e lavorano con applicativi. Questi ultimi non sono cambiati: saranno gli stessi di oggi e credo che non sarà difficile per loro trovarli nel menu di XFCE ;-) Comunque, a scanso di equivoci, verrà loro spiegato.
Buona serata! Paolo.
Buongiorno Mi aggiungo al dibattito ormai solo come utente.
Personalmente credo che passare a debian "in toto" sia la soluzione corretta, anche per il futuro del software libero nelle scuole. Vi ricordo solo di inserire nella distro: java per oracle e di controllare tutti i possibili codec audio e video che potrebbero essere usati nelle scuole. La cosa che provoca disagi e poi lamentele, è non poter utilizzare video su internet o i dvd (allegati ai testi di studio).
Comunque avevo installato debian 8 su un mio pc casalingo e non ho notato per ora problemi, ma nonostante questo vi consiglio di controllare attentamente le procedure di post-installazione sulla debian desktop che arriverà nelle scuole
Buon lavoro a tutti. prof. (ancora per poco) Ezio Monastero
Buongiorno a tutti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto tra i membri del progetto FUSS dell'Intendenza Scolastica Italiana ed il nostro partner tecnologico Truelite a seguito del quale si è concordato di basare il FUSS-client su Debian GNU/Linux "Jessie" e non più su Ubuntu.
Innanzitutto non condividiamo le policy IP (intellectual property) di Canonical che rendono difficoltosa la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu, in contrasto con i valori e le libertà che contraddistinguono il software libero e la sua comunità .
Di seguito alcuni articoli dal blog di Matthew Garrett (https://en.wiki pedia.org/wiki/Matthew_Garrett) che chiariscono bene la questione: https://mjg59.dreamwidth.org/37113.html http://mjg59.dreamwidth.org/38467.html http://mjg59.dreamwidth.org/39913.html https://mjg59.dreamwidth.org/45939.html
Altri articoli sull'argomento: https://sfconservancy.org/news/2015/jul/15/ubuntu-ip-policy/ http://joeyh.name/blog/entry/trademark_nonsense/
Completamente differente l'approccio di Debian che dà invece supporto alle distribuzioni derivate con un apposito team che fornisce assistenza: https://wiki.debian.org/DerivativesFrontDesk https://wiki.debian.org/Derivatives
Dalle linee guida https://wiki.debian.org/Derivatives/Guidelines vanno segnalati questi passi importanti:
    We encourage derivative distributions to use Debian infrastructure     and the software that powers Debian infrastructure where possible.
e
    For those derivatives that re-use Debian binary packages, add some     source packages and modify some source packages, where possible we     encourage them to use standard Debian mirrors and add a second     repository containing only the source and binary packages that have     been added or modified.
Ringrazio Elena Grandi di Truelite per aver fornito i link sopra citati.
Indubbio il vantaggio di basare FUSS-client e FUSS-server sulla stessa versione di Debian GNU/Linux.
Concludo aggiungendo che si è inoltre deciso di usare XFCE (https://en. wikipedia.org/wiki/Xfce) quale desktop environment predefinito in FUSS- client.
Saluti,
-- Paolo Dongilli
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prof. Ezio Monastero
Salve a tutti, la scelta di passare a Ubuntu era anche dovuta al fatto con la debian soledad c'erano stati molti problemi con l'hardware (in particolare quello nuovo) e periferiche varie. Ora spero che questi problemi siano risolti e negli acquisti di nuovo hardware (e non dimenticate lim ecc.) tutto sia riconosciuto dal sistema. Per quanto riguarda la filosofia noi siamo tutti d'accordo, ma a scuola molti insegnanti della filosofia non gli ne può .......e c'è ancora chi rema contro. Stefano Il 2017-01-12 09:37 emonastero@fuss.bz.it ha scritto:
Buongiorno Mi aggiungo al dibattito ormai solo come utente.
Personalmente credo che passare a debian "in toto" sia la soluzione corretta, anche per il futuro del software libero nelle scuole. Vi ricordo solo di inserire nella distro: java per oracle e di controllare tutti i possibili codec audio e video che potrebbero essere usati nelle scuole. La cosa che provoca disagi e poi lamentele, è non poter utilizzare video su internet o i dvd (allegati ai testi di studio).
Comunque avevo installato debian 8 su un mio pc casalingo e non ho notato per ora problemi, ma nonostante questo vi consiglio di controllare attentamente le procedure di post-installazione sulla debian desktop che arriverà nelle scuole
Buon lavoro a tutti. prof. (ancora per poco) Ezio Monastero
Buongiorno a tutti.
Ieri pomeriggio si è tenuto un confronto tra i membri del progetto FUSS dell'Intendenza Scolastica Italiana ed il nostro partner tecnologico Truelite a seguito del quale si è concordato di basare il FUSS-client su Debian GNU/Linux "Jessie" e non più su Ubuntu.
Innanzitutto non condividiamo le policy IP (intellectual property) di Canonical che rendono difficoltosa la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu, in contrasto con i valori e le libertà che contraddistinguono il software libero e la sua comunità .
Di seguito alcuni articoli dal blog di Matthew Garrett (https://en.wiki pedia.org/wiki/Matthew_Garrett) che chiariscono bene la questione: https://mjg59.dreamwidth.org/37113.html http://mjg59.dreamwidth.org/38467.html http://mjg59.dreamwidth.org/39913.html https://mjg59.dreamwidth.org/45939.html
Altri articoli sull'argomento: https://sfconservancy.org/news/2015/jul/15/ubuntu-ip-policy/ http://joeyh.name/blog/entry/trademark_nonsense/
Completamente differente l'approccio di Debian che dà invece supporto alle distribuzioni derivate con un apposito team che fornisce assistenza: https://wiki.debian.org/DerivativesFrontDesk https://wiki.debian.org/Derivatives
Dalle linee guida https://wiki.debian.org/Derivatives/Guidelines vanno segnalati questi passi importanti:
    We encourage derivative distributions to use Debian infrastructure     and the software that powers Debian infrastructure where possible.
e
    For those derivatives that re-use Debian binary packages, add some     source packages and modify some source packages, where possible we     encourage them to use standard Debian mirrors and add a second     repository containing only the source and binary packages that have     been added or modified.
Ringrazio Elena Grandi di Truelite per aver fornito i link sopra citati.
Indubbio il vantaggio di basare FUSS-client e FUSS-server sulla stessa versione di Debian GNU/Linux.
Concludo aggiungendo che si è inoltre deciso di usare XFCE (https://en. wikipedia.org/wiki/Xfce) quale desktop environment predefinito in FUSS- client.
Saluti,
-- Paolo Dongilli
FUSS - Free Upgrade South Tyrol's Schools - http://fuss.bz.it%C3%82%C2%A0      Sostenibilità digitale a scuola  Digitale Nachhaltigkeit in der Schule  Sostignibilité digitala a scora  Digital Sustainability at School
fuss-devel mailing list fuss-devel@fuss.bz.it https://www.fuss.bz.it/cgi-bin/mailman/listinfo/fuss-devel
prof. Ezio Monastero
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On 2017-01-12 at 17:28:23 +0100, stefano rento wrote:
Per quanto riguarda la filosofia noi siamo tutti d'accordo, ma a scuola molti insegnanti della filosofia non gli ne può .......e c'è ancora chi rema contro.
segnalo che in questo caso non si tratta tanto di filosofia quanto di rischio di conseguenze legali: le condizioni che Canonical impone per poter distribuire derivative di Ubuntu sono diventate onerose, rispettarle richiederebbe molto più lavoro e risorse, e non rispettarle vuol dire dover sperare di non attirare mai l'attenzione degli avvocati di Canonical.
Sono anche condizioni opinabili dal punto di vista filosofico, come segnalano molti degli articoli citati con punto di vista che personalmente condivido, ma questa è un'altra questione.
Grazie per la risposta ma dobbiamo essere molto attenti che tutto funzioni al meglio e valutare in anticipo eventuali problematiche per trovare le opportune soluzioni. Stefano Il 2017-01-12 18:32 Elena Grandi ha scritto:
On 2017-01-12 at 17:28:23 +0100, stefano rento wrote:
Per quanto riguarda la filosofia noi siamo tutti d'accordo, ma a scuola molti insegnanti della filosofia non gli ne può .......e c'è ancora chi rema contro.
segnalo che in questo caso non si tratta tanto di filosofia quanto di rischio di conseguenze legali: le condizioni che Canonical impone per poter distribuire derivative di Ubuntu sono diventate onerose, rispettarle richiederebbe molto più lavoro e risorse, e non rispettarle vuol dire dover sperare di non attirare mai l'attenzione degli avvocati di Canonical.
Sono anche condizioni opinabili dal punto di vista filosofico, come segnalano molti degli articoli citati con punto di vista che personalmente condivido, ma questa è un'altra questione.